Dormire male danneggia anche il microbioma intestinale
Dormire male può portare a diversi disturbi, seppur in alcuni casi lievi, che però inficiano la qualità della nostra vita e di come svolgiamo le nostre mansioni su base quotidiana.
In più, la mancanza di un sonno salutare può danneggiare il microbioma intestinale, ovvero quel perfetto ecosistema costituito di batteri buoni che colonizzano il nostro intestino.
Gli studi
Secondo uno studio svedese, una riduzione del numero di ore di sonno può portare a un'alterazione di determinate specie batteriche intestinali, che agiscono nel metabolismo energetico dell'organismo.
Un’altra ricerca della Nova Southeastern University ha analizzato quanto la qualità del sonno possa incidere sulla salute intestinale dell’uomo, e hanno sottolineato quanto sia importante prendere in considerazione la comunicazione tra cervello e intestino, e comprendere quanto si influenzino a vicenda.
Dai diversi studi è quindi emerso che dormire male ha un forte effetto negativo sulla salute dell’intestino e sulla varietà del microbioma, ossia della popolazione dei microrganismi e materiale genetico presente nel tratto gastrointestinale.
Sonno e microbioma
La correlazione tra sonno e microbioma è stata stabilita più di recente, partendo dal presupposto che la mancanza di sonno ha gravi conseguenze fisiologiche e sistemiche per il corpo umano: uno studio su animali ha dimostrato che l’immunosoppressione corrobora la proliferazione e la mobilità dei batteri intestinali verso tessuti normalmente ritenuti sterili.
Altri studi hanno sottolineato come il sonno e l’interruzione del ritmo circadiano possano portare a squilibri che affliggono il microbioma intestinale, specialmente se in combinazione con coliti indotte da alcol e diete ad alto contenuto di zuccheri e grassi.
Come anticipato, le conseguenze dell’insonnia andrebbero quindi a colpire soprattutto i batteri coinvolti nel metabolismo dei grassi. Inoltre, lo studio ha evidenziato una correlazione tra sonno insufficiente e insulino-resistenza, a dimostrare anche il legame tra mancanza di sonno e incremento dell’insorgenza del diabete di tipo 2.
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